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A proposito del servizio d’istruzione domiciliare: informazioni per l’uso

Allo studente devono essere garantiti due diritti fondamentali, quello alla salute e quello all’istruzione, intesi come un unico diritto alla tutela della persona.

La scuola in ospedale e il servizio di istruzione domiciliare sono, all’interno di tale cornice, un servizio reso allo studente malato e costituiscono la risposta della società alle sue esigenze di crescita e di benessere, pur se impossibilitati alla frequenza scolastica (artt. 3 e 34 della Costituzione).

Entrambi i servizi offrono un’istruzione completa e non generica né riduttiva, coerente con la progettazione educativa della classe di appartenenza, qualitativamente significativa, come risposta della società alla soddisfazione di un diritto soggettivo.

 

Per le  caratteristiche e per le modalità in cui si realizzano, tali interventi, sia in ospedale sia a domicilio, privilegiano una didattica aperta, flessibile, integrata e fortemente innovativa nei metodi e nelle strumentazioni, secondo il modello messo a punto nel “Vademecum per l’istruzione domiciliare” del 2003, che attualmente continua per il MIUR a definire e regolare tale servizio, dal punto di vista organizzativo e metodologico-didattico, in attesa di emanazione del Decreto interministeriale sull’istruzione domiciliare, che regolerà per legge tale servizio. 

Il servizio d’istruzione domiciliare si attiva, infatti, come previsto dal “Vademecum”, a seguito di dimissione dall’ospedale dell’allievo malato e del suo rientro a casa, con una certificazione ospedaliera che attesti l’impossibilità temporanea di rientro in classe per il periodo fissato per le cure a domicilio, comunque non inferiore a 30 giorni.

 

Il collaudato modello  prevede l’erogazione di interventi a domicilio da parte degli insegnanti resisi volontariamente disponibili, esclusivamente per gli insegnamenti fondamentali e per un numero stabilito di ore settimanali, non derogabili:

  • 4/5 ore per la scuola primaria,
  • 6/7 ore per la scuola secondaria di 1° grado,
  • 6/7 ore per la scuola secondaria di 2° grado.


Questo servizio, attivato dalla scuola di appartenenza, costituisce un modo per proseguire l’apprendimento, pur in situazione di malattia, e contribuisce a  tenere vivo il collegamento con la scuola e con docenti e compagni di classe, eliminando  le barriere fisiche e psicologiche tra chi è dentro e chi è fuori.

 

L’istruzione domiciliare non è attualmente regolata per legge, tuttavia l’Amministrazione si è impegnata a fondo, pur tra intuibili difficoltà organizzative, di stato giuridico e di specifica formazione del personale e di oneri finanziari, a realizzare azioni concrete di risposta al bisogno, che nel tempo si sono andate sempre più strutturando.

 

Tale servizio si rivolge a tutti gli alunni, indistintamente a partire dalla scuola primaria, che, all’esito delle dimissioni dalla struttura ospedaliera, abbiano possibilità e bisogno di proseguire terapie in regime di assistenza domiciliare, prescritte dal medico ospedaliero.

 

Lo sforzo dell’ Amministrazione è quello di muoversi in un quadro di regole concordate con le altre Istituzioni pubbliche coinvolte, necessariamente quelle sanitarie. Questo soprattutto a seguito di riduzione delle degenze in ospedale, sancita dai Piani Sanitari Nazionali dell’ultimo decennio.

Si tratta di azioni che muovono dal principio costituzionale generale della realizzazione del diritto all’istruzione per tutti e che, nella loro natura surrogatoria del percorso formativo ordinario da realizzare nelle strutture scolastiche, non possono che costituire doverose eccezioni rispetto alla regola, a pena di deprivare il processo formativo dell’indispensabile valore aggiunto dell’apprendere in gruppo in organizzazioni strutturate per la formazione delle persone e non in un rapporto individuale con singoli docenti in un domicilio privato.

 

L’autonomia scolastica

A tali premesse, indispensabili per cogliere l’essenza del servizio d’istruzione domiciliare, si aggiunga che:

  • la nuova configurazione giuridica che le scuole hanno assunto per effetto dell’attribuzione dell’autonomia didattica e della personalità giuridica,
  • la flessibilità degli interventi didattici consentiti,
  • l’opportuno e mirato utilizzo delle tecnologie sempre più sofisticate in funzione degli apprendimenti,

forniscono oggi strumenti preziosi per intervenire sulle situazioni non riconducibili ad evenienze “normali”.

 

L’autonomia giuridica e funzionale delle scuole, di cui alla L. n. 59/1997 e il Regolamento dell’autonomia (DPR n. 275/1999) attribuiscono ad ogni istituzione scolastica il compito di prendere in carico il bisogno formativo di ogni singolo alunno e di fornire, nell’ambito degli innumerevoli spazi offerti dall’autonomia, la risposta formativa “a misura del singolo alunno/persona”. 

 

La scuola è servizio e ogni scuola, in ragione della personalizzazione, elemento centrale delle citate leggi, deve saper offrire garanzia di coerente servizio alla persona, sulla base dei bisogni rilevati e delle risorse disponibili e attivabili.

Il luogo della formazione per eccellenza rimane ed è la scuola, anzi la classe, ove l’apprendimento si realizza in un contesto collettivo  e non in un rapporto a due.

L’istruzione domiciliare rappresenta un intervento straordinario e temporaneo, che prelude al rientro in classe dell’allievo ove, in un contesto plurimo, possa continuare a imparare ad apprendere e a essere.

 

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