È plausibile che la letteratura possa guarire? E, in caso affermativo, la “terapia con i libri” potrebbe arricchire gli strumenti didattici di un docente ospedaliero? Quanto e come il metodo biblioterapico può trovar posto nell’insegnamento scolastico ai ragazzi ricoverati in ospedale? Questo studio, condotto come tesi di Master dalla Professoressa Paola Marcolin, docente ospedaliera al presidio pediatrico “Regina Margherita” di Torino, ricerca la congruenza tra le proposte formative del Master e la pratica didattica, esamina le peculiarità della biblioterapia e le sue applicazioni pratiche, ne constata un’evoluzione storica, significativa non solo di una sua progressiva caratterizzazione ma anche di un’efficacia nel tempo dapprima empirica e finalmente scientifica, portando a concludere che i libri, la lettura sono una risorsa che permette ad un insegnante di produrre, oltre alla cultura, anche salute. I benefici in termini di conservazione e recupero del benessere paiono ormai confermati da più studi sperimentali, come viene illustrato in questo lavoro, ed ecco quindi che assume significato pieno il rapporto tra Sanità e scuola: insegnare letteratura in ospedale ha una ripercussione positiva, oltre che sull’acquisizione e sull’arricchimento delle competenze cognitivolinguistico-storiche di un alunno, anche sul suo grado di benessere psico-fisico; i risultati di un’indagine sulla lettura, condotta tra alunni di scuola secondaria di I e II grado, e una breve raccolta di semplici esperienze di insegnamento letterario, con ragazzi ospedalizzati, concludono e completano la ricerca.