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04 April 2019 Basilicata Storie in Corsia

Bambini Speciali

Buongiorno,

il mio nome è Maria. Sono la madre di F. che qualche mese fa è stato ricoverato presso il reparto pediatrico dell’ospedale di Potenza.

F. è sempre stato un bambino sereno, allegro. A casa passava le ore a costruire piccoli oggetti con qualunque tipo di materiale stimolasse la sua fantasia. Nella sua cameretta si trova di tutto: dai rametti di piccoli arbusti ai coriandoli di carta sparsi per terra.

All’inizio di quest’anno scolastico F. ha cominciato a non stare bene. Una volta esclusi i mali di stagione abbiamo cominciato a fare controlli più approfonditi, fin quando dopo diverse analisi e un lungo ricovero in ospedale è arrivata, come un pugno nello stomaco, la diagnosi.

Sin dall’inizio ho cercato di vedere la malattia di F. come un percorso, al termine del quale c’era la guarigione e la normalità fatta di lezioni di calcetto e della sua cameretta sempre in disordine. E questo non perché io sia una persona particolarmente positiva, ma per cercare di darmi forza e di trasmetterla a F.

Mentre eravamo in ospedale, in uno dei lunghi momenti vuoti in cui pensi solo alla malattia, ho guardato F. e gli ho detto: - Dai, ora andiamo un po’ dalla maestra a vedere che fa! -.

Devo dire che all’inizio il mio bambino non era entusiasta di lasciare la sua stanza, ma alla fine si è fatto convincere.

L’insegnante aveva lo sguardo sorridente e invitante, sul suo tavolo c’erano fogli colorati, pastelli di tutti i tipi e molto altro. F. si è seduto accanto a lei e per un paio d’ore non ha pensato alla sua malattia. Il prodotto finale di quella mattinata industriosa è stato un biglietto di Natale.

La maestra ha chiesto a F.: - A chi vuoi regalare il tuo biglietto? -.

F.: - A nessuno, voglio tenerlo come ricordo. Così quando sarò grande mi ricorderò di te. –

Ora F. è in un ospedale specializzato per la sua malattia e fortunatamente la cura sta funzionando bene. Qui ci sono più insegnanti rispetto a Potenza che hanno seguito il mio bambino in questo difficile anno scolastico.

La scuola in ospedale è stata un punto di riferimento importante, un faro a cui guardare che ci faceva intravedere la normalità oltre la malattia.

Vorrei ringraziare tutti loro per l’impegno e la cura che mettono nell’insegnare ai nostri “ bambini speciali”.

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